L’Unione Europea sta compiendo progressi significativi nella regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale (IA), intraprendendo un passo fondamentale verso l’approvazione di restrizioni senza precedenti sull’uso di questa tecnologia. Il Parlamento europeo, il 14 giugno 2023, ha votato a favore dell’AI Act (Legge sull’Intelligenza Artificiale), che stabilirà un quadro normativo per l’Artificial Intelligence nel rispetto dei diritti e dei valori dell’Unione Europea.

Si tratta della prima regolamentazione al mondo sull’Intelligenza Artificiale, la cui approvazione finale da parte dell’Unione Europea è prevista entro la fine dell’anno. Secondo fonti vicine alle istituzioni europee, ci si aspetta che questa legislazione sull’IA entri in vigore tra il 2024 e il 2025. Prima che i progetti di norme diventino legislazione, i membri del Parlamento europeo dovranno discutere i dettagli con il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea, il braccio esecutivo dell’UE.

L’AI Act è stato definito un regolamento storico in quanto stabilisce un quadro giuridico uniforme per lo sviluppo, la commercializzazione e l’uso dei sistemi di AI, nel pieno rispetto dei valori e dei diritti dell’UE. Modelli di Intelligenza Artificiale generativa come ChatGPT di OpenAI e Bard di Google potranno continuare a operare a condizione che i loro output siano chiaramente etichettati come generati dall’IA.

Il voto sull’AI Act è stato approvato con una schiacciante maggioranza e viene considerato uno dei più importanti sviluppi nella regolamentazione dell’AI a livello globale. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha descritto questa legislazione come “una normativa che senza dubbio stabilirà lo standard globale per gli anni a venire“.

Inoltre, il Parlamento europeo ha votato per vietare la categorizzazione biometrica basata su caratteristiche sensibili, come la sessualità percepita, il genere, la razza o l’etnia, nonché il riconoscimento delle emozioni nei contesti educativi, lavorativi, di polizia e alle frontiere. Questi divieti sono fondamentali per prevenire la discriminazione e proteggere i diritti umani.

Con questo voto, l’UE consolida la sua posizione di leader globale de facto nella regolamentazione tecnologica, poiché altri governi, come ad esempio il Congresso degli Stati Uniti, hanno appena iniziato il processo di regolamentazione dell’IA.

L’AI Act si inserisce nella strategia “Un’Europa adatta all’era digitale” delineata dalla Commissione Europea. Definisce i livelli di rischio associati all’impatto dei diversi sistemi di IA sulla vita delle persone e sui loro diritti fondamentali, che vanno dal lavoro alla salute fino alla sicurezza. Classifica le applicazioni dell’IA in quattro livelli di rischio:

1. Livello di rischio inaccettabile: Riguarda i sistemi di IA che presentano un rischio inaccettabile per i diritti fondamentali delle persone. Questi sistemi saranno proibiti nell’Unione Europea, ad esempio il riconoscimento facciale in tempo reale da parte delle autorità pubbliche per il monitoraggio di masse di persone, a meno che non sia necessario per scopi di sicurezza specifici e circoscritti.

2. Alto livello di rischio: Include i sistemi di IA che possono causare danni significativi alle persone o violare i loro diritti fondamentali, ma non raggiungono il livello di rischio inaccettabile. Questi sistemi saranno soggetti a requisiti rigorosi, come la certificazione, la supervisione indipendente e l’obbligo di fornire spiegazioni su come prendono le decisioni.

3. Livello di rischio limitato: Si riferisce ai sistemi di IA che presentano un rischio limitato e non sollevano preoccupazioni significative per i diritti fondamentali. Saranno soggetti a requisiti di trasparenza, ma in misura inferiore rispetto ai sistemi ad alto livello di rischio.

4. Livello di rischio minimo: Include i sistemi di IA considerati a basso rischio per i diritti fondamentali delle persone, come gli assistenti vocali o le app di traduzione automatica. Questi sistemi saranno soggetti a una regolamentazione più leggera e potranno essere utilizzati con minori restrizioni.

L’AI Act mira a garantire la protezione dei diritti umani, la sicurezza e la fiducia nel contesto dell’utilizzo dell’IA nell’Unione Europea. L’obiettivo è stabilire un equilibrio tra l’innovazione e la tutela dei valori fondamentali dell’UE, evitando l’uso indiscriminato o dannoso dell’Intelligenza Artificiale.

Autore: Riccardo D’Iglio