Autrice: Alessia Guarnaccia

Lo sviluppo tecnologico sta consentendo un’accelerazione su molti fronti

Nuovi strumenti stanno facendo emergere potenzialità prima d’ora inespresse da contesti che sembravano consolidati nei loro riferimenti e a volte stanno anche determinando il radicale ripensamento degli stessi

Uno degli aspetti più interessanti di questa che sembra una danza tra visione, opportunità ed esecuzione è riflettere su come si stia modificando quello spazio d’interazione tra essere umano e ambiente fisico circostante (teatro di apprendimento, comportamento ed evoluzione) che per millenni ha avuto una connotazione percepita come precisa, ben distinta tra il “dentro” e il “fuori”, tra il “fisico” e l”immaginifico” e che oggi si sta arricchendo di altre dimensioni

Il pensiero va subito all’impatto delle tecnologie immersive e alla loro capacità di creare mondi digitali, simulati in grado di avvolgere le persone in esperienze sensoriali sempre più credibili

Un contesto che ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo della capacità di creazione di realtà digitali sempre più immersive, è quello del Gaming. Proprio da questo settore nascono nuovi approcci utilizzati per il ridisegno dei processi, anche nelle imprese, quali ad esempio il Serious Game (o Applied Game), l’Innovation Game

La Virtual Reality (VR)e l’Augmented Reality (AR), stanno contribuendo a delineare dunque nuovi strumenti, metodi, scenari di utilizzo sempre più sfidanti che generano anche nuove tipologie di stimoli

Gli scienziati notano come l’evoluzione abbia donato all’uomo, a differenza degli altri mammiferi, un’enorme quantità di interneuroni, quella particolare tipologia di neuroni che accoppiano funzionalità diverse e consentono tutte quelle attività cognitive superiori quali sono “la memoria, il linguaggio, la capacità di ragionamento, di pianificazione, di risolvere un problema, nonché la percezione e l’azione” (Treccani).

Dunque se è vero che percezione e azione, come capacità complesse di risposta agli stimoli, sono state una discriminante per l’evoluzione dell’essere umano, non appare troppo astratto pensare che, in prospettiva, le nuove dimensioni di realtà, digitali, possano avere un impatto molto più profondo di quello che saremmo portati a pensare

La straordinaria conformazione del nostro cervello, con le sue circa mille miliardi di cellule nervose collegate in rete da un milione di miliardi di connessioni sono d’altronde il modello di sviluppo anche per un altro gruppo di tecnologie che stanno riconfigurando processi e relazioni nelle attività degli esseri umani e cioè le reti neurali e la robotica

Tecnologie di remotizzazione e robot per la telepresenza stanno rimodellando le modalità di lavoro in molti settori: dalla telemedicina alla manutenzione industriale, dalla chirurgia robotica alla gestione della sicurezza in situazioni anche emergenzialiTrasformazioni profonde che richiedono nuovi modelli organizzativi sociali ed economici. Sotto il profilo del lavoro ad esempio, in vari settori ha sempre più perso significato il parametro principale di retribuzione e cioè il monte-ore lavorato, lasciando spazio ad altri criteri più legati alle valutazione dei risultati. Con particolare riferimento alle imprese, poi, le dinamiche di necessario inserimento in prospettive di filiera ha reso sempre più complessa la gestione in solitaria dello sviluppo dei prodotti/servizi, spingendo verso necessarie dinamiche di open innovation che portano necessariamente al ripensamento del limite tra il “dentro” e “fuori” per l’impresa e dell’organizzazione del proprio capitale umano

Nuovi strumenti spingono al ripensamento, al ridisegno dei contesti ed è necessario porsi in modo da poter governare i processi verso direzioni che rappresentino l’idea di mondo che si vuole perseguire, così da poter anche cogliere il pieno potenziale degli strumenti stessi.

Trasformazioni profonde che richiedono nuovi modelli organizzativi sociali ed economici. Sotto il profilo del lavoro ad esempio, in vari settori ha sempre più perso significato il parametro principale di retribuzione e cioè il monte-ore lavorato, lasciando spazio ad altri criteri più legati alle valutazione dei risultati. Con particolare riferimento alle imprese, poi, le dinamiche di necessario inserimento in prospettive di filiera ha reso sempre più complessa la gestione in solitaria dello sviluppo dei prodotti/servizi, spingendo verso indispensabili dinamiche di open innovation che portano obbligatoriamente al ripensamento del limite tra il “dentro” e “fuori” per l’impresa e dell’organizzazione del proprio capitale umano

Nuovi strumenti spingono al ripensamento, al ridisegno dei contesti ed è essenziale porsi in modo da poter governare i processi verso direzioni che rappresentino l’idea di mondo che si vuole perseguire, così da poter anche cogliere il pieno potenziale degli strumenti stessi.

Immagine di darksouls1 da Pixabay