La tecnologia non si muove a velocità costante. Di sicuro non negli ultimi 100 anni. Ray Kurzweil, uno dei padri fondatori di Singularity University ha passato parte della sua vita a studiare l’evoluzione delle tecnologie utilizzate dall’uomo, ed ha presto intuito che la legge di Moore, che regola lo sviluppo tecnologico in ambito informatico, può essere estesa in realtà a molte altre tecnologie, direttamente o indirettamente collegate all’informatica.

Nel suo libro “The Age of Spiritual Machines”, datato 1999, egli elabora per la prima volta la legge dei ritorni acceleranti (dall’inglese “Law of Accelerating Returns”), che sostiene una tesi piuttosto semplice: ogni evoluzione ed ogni nuovo progresso rende possibile nuove scoperte sempre più avanzate rispetto alla generazione precedente.

Per capire bene ciò che realmente intende, prendiamo in prestito un concetto dalla finanza, l’interesse composto. In parole semplici, l’interesse composto si ha quando invece che ritirare gli interessi provenienti dai nostri investimenti (azioni, fondi, ecc. ecc.) lasciamo che questa somma venga reinvestita nel prodotto finanziario, per essere parte del capitale investito l’anno successivo.

Passiamo ad un esempio pratico per rendere il tutto ancora più comprensibile: Marco e Daniele sono due fratelli. Entrambi hanno un capitale di 100.000 euro investito sullo stesso prodotto finanziario (per facilitare i conti consideriamo un fondo d’investimento con una rendita netta del 5% all’anno). L’unica differenza tra i due è che Marco reinveste ogni anno il 5% che ricava, mentre Daniele ritira ed utilizza quella percentuale per pagare altre spese.

Quale credete che sarà la differenza tra i due dopo 30 anni? Per Daniele è piuttosto semplice, ogni anno guadagna 5.000 euro (che sono il 5% di 100.000), dato che il suo capitale investito rimane sempre fisso a 100.000, ed in 30 anni avrà quindi accumulato un profitto netto di 150.000 euro. Nel caso di Marco i conti si fanno un po’ più complicati: il primo anno guadagnerà la stessa cifra del fratello, ma l’anno successivo il suo 5% sarà calcolato su 105.000 euro, dato che reinveste i suoi profitti, e guadagnerà quindi 5.250 euro.

Credete che sia una piccola differenza? Beh, se estendiamo il conteggio per 30 volte, Marco finisce con un profitto netto di 332.194 euro, oltre il doppio di quello del fratello.

Questo perché mentre i soldi di Daniele corrono a velocità costante, quelli di Marco accelerano, e sfruttano il capitale guadagnato nell’anno precedente come leva per guadagnare di più il successivo. La tecnologia è così, ed è per questo che è così difficile da prevedere nel lungo periodo, soprattutto per i nostri cervelli abituati a pensare in modo lineare.

Il 6 maggio al Talent Garden di Calabiana parleremo di come sia possibile accelerare la cultura digitale per migliorare sia dal punto di vista privato che in ottica di business, e per farlo avremo un ospite d’eccellenza come Fabio Vaccarono, Country Manager di Google Italia. Con lui ci sarà il portavoce di SingularityU in Italia, David Orban. Dopo gli interventi ci sarà ampio spazio per domande e per fare networking (accompagnati da del buon cibo, ovviamente).

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Autore: Enrico Pacusse